Pochi sono i centri ad elevata specializzazione in grado di offrire l'adeguato apporto multidisciplinare e i piccoli pazienti devono essere inviati ad essi, dopo il primo soccorso, il più celermente possibile, prima che si instaurino irreversibili complicanze. In tale fase l'impiego dell'evaquazione sanitaria a mezzo aereo è assolutamente la scelta più indicata.

Recentemente un team dell'AIR AMBULANCE ha portato a termine un volo da Costantina in Algeria al Centro Grandi Ustionati di Lione con un piccolo paziente in condizioni estremamente critiche, un breve resoconto di tale missione ci pare doveroso, sia per analizzare con sguardo critico le scelte tecniche operate, sia per rispondere al bisogno di ricordare e augurare il meglio al nostro piccolo paziente.

Il piccolino di 10 mesi si era ustionato, come di frequente accade, in ambiente domenstico con liquidi in ebollizione; trasportato presso l'ospedale di Guelma gli erano state prestate le prime cure e diagnosticate ustioni di II e III grado sul 45-50% della superficie corporea.
Presso centri di alta specializzazione come la Division of Trauma and Burns del Massachusetts General Hospital and Harvard Medical School, la prognosi di pazienti in età così tenera e con ustioni su oltre il 30% della superficie corporea non supera il 20% di sopravvivenza. Trasferito il giorno seguente all'avvento all'aeroporto di Costantina, veniva preso in carico dal team di AIR AMBULANCE. Prima di decollare è stato necessario accertarsi dell'affidabilità dell'accesso venoso epicranico, in caso di cattivo funzionamento sarebbe stato conveninente piazzare un ago interosseo in sede tibiale.
Rimosse coperture certo poco sterili, il piccolo è stato avvolto in una coperta termica e i piloti si sono occupati di mantenere elevata e stabile la temperatura in cabina per ridurre la dispersione di calore.

In volo sono stati somministrati liquidi e cristalloidi, monitorando pressione e frequenza, per non sovraccaricare il circolo. Ossigeno è stato somministrato ad intervalli mantenendo la saturazione a livelli ottimali. Adeguato sostegno farmacologico è stato fornito per tachicardia e dolore. Le condizioni si sono mantenute stabili per tutta la durata del volo e il piccolo è stato consegnato nelle mani degli esperti colleghi del Centro Ustioni di Lione, certi che sarebbero stati in grado di assicurargli le migliori possibilità di sopravvivenza.
L'esperienza di tale volo è la profonda convinzione delle potenzialità, non ancora adeguatamente sfruttate, del mezzo aereo come strumento di gestione delle risorse sanitarie. Se da un lato è comprensibile che centri di alta specializzazione non possano essere disponibili ovunque, è d'altro canto ingiusto e iniquo privare una vasta platea di pazienti delle possibilità di fruire delle migliori procedure disponibili. Il trasporto aereo dei pazienti costituisce la scelta ottimale anche sotto profilo costi/benefici. Infatti gli esiti invalidanti di un'ustione mal gestita sono di gran lunga più onerosi di un volo di evacuazione sanitaria.